Edith Stein nasce, da genitori ebrei, a Breslavia (al tempo in Germania) il 12 ottobre 1891. All’età di due anni rimane orfana di padre, imprenditore nel settore del legno ricadendo così sulla madre, donna di gran carattere e abile imprenditrice, il peso della conduzione dell’azienda e della famiglia. Fin dalla giovane età si distingue per una acuta intelligenza superando brillantemente sia gli studi superiori sia quelli universitari nel campo filosofico pur essendo caratterizzati da discontinuità. Diventa per un periodo assistente di Husserl teorico della “fenomenologia”. Dopo un travagliato periodo in posizione di agnostica aderisce alla religione cattolica entrando successivamente nella congregazione delle monache Carmelitane Scalze assumendo il nome di Benedetta Teresa della Croce e approfondisce gli studi teologici e filosofici. A seguito delle persecuzioni naziste nei confronti degli ebrei è costretta con la sorella Rosa, anch’essa carmelitana, a fuggire da Colonia per rifugiarsi ad Echt in Olanda. Ma qui viene prelevata nel convento, assieme alla sorella, dalla polizia e condotta ad Auschwitz dove il 9 agosto 1942 vengono avviate alla camera a gas.
Nel 1998 viene, da papa Giovanni Paolo II, dichiarata santa e nell’anno successivo nominata coopatrona d’Europa.
Chi fu?
Donna di viva intelligenza, fortemente emancipata sul suo tempo, in gioventù di religione ebraica poi in posizione agnostica ed infine convertita al cattolicesimo: fu filosofa, monaca e martire.
Dedicare la Biblioteca a Edith Stein è stata una rara e felice discesa.
Per una completa biografia e bibliografia su Edith Stein si veda il sito del Vaticano a Lei dedicato.